Psicoterapia Individuale

“Il viaggio più difficile di un essere umano è quello che lo conduce dentro sé stesso alla scoperta di chi veramente egli è.”

C. G. Jung

 A partire da questo approccio alla “cura” dell’altro, nasce la mia convinzione che la psicoterapia non debba essere intesa come processo finalizzato solo al superamento di difficoltà e sintomi attraverso tecniche, esercizi, giusti consigli o suggerimento di comportamenti “che fanno bene e fanno stare bene”. Ma, essa acquisisce senso e utilità, nella misura in cui poggia le proprie basi su una relazione che sia “maggiorante”, come la definisce Marco Vannotti. Una relazione sicura che, nata da una domanda di aiuto, “si dipana in un intenso processo – breve o lungo che sia – che rende i protagonisti più competenti di sé e più capaci di conoscersi e autodeterminarsi, cioè più liberi e virtuosi: abili ad esistere e capaci di fare le cose giuste nel modo migliore possibile”.

All’interno di tale processo, fatto di relazioni autentiche, ascolto attento e partecipe, sospensione del giudizio e costante riconoscimento dell’altro, si può cambiare, non soffrire più (o soffrire meno) per quelle ragioni che avevano generato il bisogno di aiuto.

Il mio compito è quello aiutare l’individuo a dare voce al proprio disagio, rinarrarlo e ripensarlo in forme nuove, forse mai pensate o narrate in passato.  Permettergli di assumere una prospettiva diversa, fare in modo che possa vedere possibilità diverse rispetto a quelle viste fino a quel momento e compiere scelte diverse: cambiare. È importante che l’individuo prenda coscienza del fatto che esiste anche un’altra realtà che egli potrà realizzare nel futuro quando realmente lo decida e lo voglia.

 

"Mio compito è quello di aiutare l’individuo
a dare voce al proprio disagio, rinarrarlo e ripensarlo in forme nuove"

"Molto attenta, mi piace il suo
giusto livello di empatia.
Riesco a parlare senza alcun tipo di condizionamento". V.