21 gennaio 2023: celebriamo oggi la Giornata Mondiale dell’Abbraccio, un evento che pone in primo piano l’importanza del contatto fisico tra le persone; gesto umano e potente che esprime il nostro bisogno profondo di affettività, di essere raggiunti dall’altro, per essere pienamente noi stessi e costruire insieme percorsi di senso e di vita. Un’occasione per richiamare un tema essenziale nella psicoterapia della Gestalt Analitica, ovvero il contatto.
Pelle, corpo, tocco, tatto…sono tutti gli aspetti che sono evocati dall’esperienza del contatto. “Quel che c’è di più profondo nell’uomo è la pelle”, affermava il celebre poeta e filosofo francese Paul Valéry.
Il contatto è l’esperienza del confine in cui si dà l’interazione tra organismo e ambiente, fisico e sociale; lo spazio in cui avviene l’incontro, l’assimilazione tra l’uno e l’altro, dell’uno nell’altro. E ciò è necessario per la crescita e la vitalità della nostra esistenza. Quando questa connessione è turbata, bloccata, impedita, generiamo atteggiamenti nocivi per la nostra salute psicofisica. Ed è qui che interviene l’approccio della Gestalt Analitica: per individuare, fare esperienza dei modi in cui, più o meno inconsciamente, abbiamo interrotto il contatto, con quali meccanismi, cosa comporta questo nel corpo. Già, la nostra pelle siamo noi. Su di essa riportiamo le tracce della vita psichica e spirituale. La terapia è finalizzata alla ripresa del contatto con l’ambiente, che abbiamo rimosso, riproponendolo nel qui e ora del presente, per riprenderne consapevolezza e lanciarci in una nuova vitalità. Come in un abbraccio.